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Non so se ad Archigius piaceranno...lui vuole l'impatto della 5º !

Quello per clarinetto mi piace, l'altro un po' meno.
Ad ogni modo ha ragione Luca, evidentemente cerco qualcosa di ben preciso in questa musica.

Ad esempio, nonostante non possa dire che questi due concerti non mi piacciano, se poi passiamo al quartetto con piano di Brahms, siamo molto più vicini al mio modo di intendere le cose:



Comunque Mozart continuerò ad ascoltarlo, se non altro per conoscenza.
E' un po' come cercare di capire la pittura e non considerare il classicismo e la dolcezza di Raffaello; però, per rimanere nell'ambito pittorico, preferisco molto di più Rubens, Michelangelo o l'ultimo Tiziano...

archigius ha scritto:

Ad esempio, nonostante non possa dire che questi due concerti non mi piacciano, se poi passiamo al quartetto con piano di Brahms, siamo molto più vicini al mio modo di intendere le cose..

Davvero complimenti..cominci proprio bene. Ascolta anche i due sestetti per archi, i due quintetti per archi, il meraviglioso quintetto con clarinetto, l'altrettanto splendido quintetto con pianoforte, i trii con pianoforte, i trii con clarinetto e corno, i trii per archi. C'è tutto Brahms. Che sia questa, la cameristica, la tua strada maestra?

ema49 ha scritto:
Davvero complimenti..cominci proprio bene. Ascolta anche i due sestetti per archi, i due quintetti per archi, il meraviglioso quintetto con clarinetto, l'altrettanto splendido quintetto con pianoforte, i trii con pianoforte, i trii con clarinetto e corno, i trii per archi. C'è tutto Brahms. Che sia questa, la cameristica, la tua strada maestra?

Pure questo mi gusta molto:



Comunque si, Brahms mi prende di più ed è sicuramente da appronfondire.
A casa ho le sinfonie [Karajan] ed appunto questo quartetto, suonato da Richter e mi piace parecchio.

Questo è il I movimento del quintetto con pf che ricorderai come sigla di apertura di un programma condotto a suo tempo da Biagi







Ed il I movimento del quintetto con clarinetto







Se guardi qualche post su' c'è anche il primo movimento del trio op.8..

archigius ha scritto:
Pure questo mi gusta molto:

Quello che hai postato è un doppio cd. E' il mio riferimento per i 3 quartetti con pf di Brahms..Yo Yo Ma ed Ax suonano assieme da tantissimo tempo, così come Laredo e Stern. In questa esecuzione l'amalgama è perfetto.

Comqunque ema hai centrato in pieno i miei gusti, questi pezzi che hai postato mi piacciono tutti senza esclusione e pure parecchio.

archigius ha scritto:Comqunque ema hai centrato in pieno i miei gusti, questi pezzi che hai postato mi piacciono tutti senza esclusione e pure parecchio.

Ne sono molto contento. Scegli quelli che più ti piacciono e ti posto i miei riferimenti.

Luca58 ha scritto:Non so se ad Archigius piaceranno...lui vuole l'impatto della 5º !

La quinta sinfonia è rock puro!!!
Una forza della natura!

nel post N° 477 ho, tra l'altro, affermato: "C'è tutto Brahms". Ovviamente mi riferivo al discorso e percorso musicale del Nostro...ci sono molte altre composizioni di cameristica non citate...

ema49 ha scritto:nel post N° 477 ho, tra l'altro, affermato: "C'è tutto Brahms". Ovviamente mi riferivo al discorso e percorso musicale del Nostro...ci sono molte altre composizioni di cameristica non citate...

Avevo capito il senso...

Intanto proprio in questo momento mi sto deliziando con questa meraviglia:

archigius ha scritto:

Luca58 ha scritto:Non so se ad Archigius piaceranno...lui vuole l'impatto della 5º !

La quinta sinfonia è rock puro!!!
Una forza della natura!

Oltre alla 5º di Beethoven (io mi riferisco in particolare a quella di Karajan del 1962-63), trovo molto "rock" anche il primo movimento dell'Inverno vivaldiano contenuto nella vecchia, classica e perfetta esecuzione che posseggo (I Musici e Ayo):

Luca58 ha scritto:Grazie mille! "In due parole" intendevo proprio questo.

In effetti Richter ha avuto un effetto dirompente nella mia limitata cultura di pf.

Benedetti Michelangeli, invece, non mi ha mai coinvolto e lo sento freddo come Pavarotti, almeno per quel poco che ho sentito (ma per Richter mi e' bastato l'inizio del concerto per piano n. 7 di Bach). Forse sono un po' prevenuto perche' la mia anziana insegnante di pf (degli anni '90) era spesso invitata ovunque (il padre - ed anche il marito - era un violinista dilettante ma quando era piccola in casa sua giravano personaggi del calibro di Serafin) e mi ha raccontato che alle serate private da amici a volte c'era Benedetti Michelangeli; spesso gli chiedevano di accennare qualcosa al pf, ma lui - mi ha detto - si negava sempre con aria di eccessiva ed antipatica sufficienza, quasi offeso dalla ovvia richiesta.

Quali sono i dischi da non perdere assolutamente di Richter?

Diciamo che io ti posso dare di Richter la segnalazione di qualche disco pregevole, perché la quantità di dischi meritevole è veramente enorme. Ma prima vorrei fare due osservazioni:

1. Accidenti! Basta non connettersi un giorno che poi ci vuole mezz'ora per mettersi in pari coi vostri post!!!!! Appena trovate una vittima (Archigius nel caso) vi sbizzarrite!!!!! O bravi!

2. Benedetti MIchelangeli: Luca posso essere d'accordo con te su Michelangeli, ma solo sul Michelangeli degli anni '60 e successivi. Il Michelangeli dei primi anni (1939-1959) è una vera forza della natura. Una sorta di Richter, ma se possibile con un virtuosismo ancora più estremo. Si tratta del Michelangeli non ancora asservito alla logica neoclassica della misura, dell'equilibrio, dell'unitarietà. E del nitore anche: in qualche punto il Michelangeli dei primi anni si lancia in pianissimo dall'effetto flou, sfocato, dove si percepisceil timbro ma quasi siperde la sensazione della singola nota. Meraviglioso. Un unico paragone tra i pianisti del secolo scorso in queste cose è con Gieseking.

SE tu volessi saggiare il Benedetti MIchelangeli di quegli anni, ti consiglio questo disco:



Si tratta di un live registrato ad Arezzo nel 1952. Chiaramente il suono è quello tipico di queste registrazioni, ma comunque sufficiente per far godere la musica. La terza sonata di Beethoven che vi è inclusa è la più bella di tutta la discografia. Straordinarie la Variazioni di Brahms e di grande valore anche la sonata di Chopin.

Poi, per quanto riguarda l'uomo, Benedetti Michelangeli era schiavo del concetto di perfezione: suonare estemporaneamnete su un pianoforte sconosciuto, non accordato a suo uso e consumo, doveva sembrargli una vera e propria follìa, e probabilmente considerava il chiederglielo una sorta di ingenrenza sulla sua arte.... purtroppo è difficile giudicare unuomo senza averlo conosciuto. IO posso solo dispiacermi perlui, perché di questa concezione dell'arte divenne completamente schiavo.

Ritorniamo a Richter. Diciamo che mi chiedi un lavoro infinito Luca. Ti segnalerò di Richter le registrazioni del repertorio a me più caro, quindi tra quelle che posseggo quella parte che ritengo di pregio assoluto. Scusami la casualità dell'ordinamento, ti riporto le copertine dei dischi.

Strepitoso il ciclo di variazioni.
La sua più bella registrazione delle ultime tre sonate di Beethoven.
Tra i più bei "Quadri" di Mussorgsky.


Una splendida "Gran Duo" di Schubert.



Comprende tutte le splendide registrazioni in studio fatte per la EMI, con moltissimo splendido Beethoven, SChubert, Dvorak,Schumann, Grieg, Prokofiev, ecc. ecc.

Ed infine due magnifici dischi beethoveniani, senza confronti:



C'è ancora molto, molto altro, ma mi fermo qui altrimenti ti ubriaco completamente....

Ciao!

Riguardo a Schubert, LUca, ti riporto da Youtube uno dei capolavori pianistici di Schubert: la bellissima sonata D.959 eseguita da Alfred Brendel.









Mi piaceva trovarti in rete anche il bellissimo "Gran Duo"..... ma non ci riesco....

Allora ti riporto la "Wander fantasie" eseguita da Richter!....

Ti ringrazio moltissimo!

Oltre al fulmine ed alla dicitura "suonologo' dovrebbero esserti aggiunte la chiave di violino e la dicitura "musicofilo".

Anche qualcun altro l'appellativo di "musicofilo" se lo meriterebbe...

Peccato non poter fare tante sezioni fisse quanti sono i compositori principali.



P.s. Di questo avevo gia' preventivato l'acquisto dopo aver ascoltato un paio di note. Tchaikovsky mi ha lasciato senza fiato: perfetto! L'unione di due maestri del coinvolgimento emotivo puro!

Pazzoperilpianoforte ha scritto:Riguardo a Schubert, LUca, ti riporto da Youtube uno dei capolavori pianistici

Riguardo a Shubert, ieri ho letto la sua storia umana e artistica a questo link:

http://cronologia.leonardo.it/biogra2/schubert.htm

e mi ha molto affascinato.

Ho reinserito il cofanetto EMi nella lista (come mai si sarà cancellato?).
Ho consigliato quel cofanetto invece che le registrazioni sfuse della EMI che citi e tante altre, perché questo cofanetto le contiene tutte ad un prezzo molto molto ragionevole. C'è all'interno il triplo di Beethoven di cui dici tu, la Wanderer di SChubert, tre sonate di Beethoven tra cui quei capolavori della prima e della Tempesta e molto altro ancora.

Molti di quei dischi Melodya a cui accenni sono bellissimi, e ci sono anche degli Urania relativi al solito periodo.... ma veramente non volevo soverchiare Luca con una marea di titoli infinita. Ci sono anche dei bellissimi Doremi relatici al periodo dei primi concerti. Addirittura uno contiene le prime serate di Richter in occidente al Canerghie Hall! Non pulitissime tecnicamente ma spesso travolgenti dal punto di vista interpretativo!

Ho voluto preferito segnalare a Luca per prime le registrazioni soprattutto in studio e più reperibili. Da lì poi potrà partire per il resto. Fortunatamente grazie al live il lascito di Richter è veramente vasto....

archigius ha scritto:Riguardo a Shubert, ieri ho letto la sua storia umana e artistica a questo link:

http://cronologia.leonardo.it/biogra2/schubert.htm

e mi ha molto affascinato.

In realtà ci sono molti motivi per credere che la vita di Schubert avesse motivi molto moralistici per giustificare la diffidenza con cui l'autore fu sempre trattato in vita.

Celato da tutte le bibliografie che hanno voluto rendere di Schubert una immagine di illibato cantore viennese, fanciullo malinconico per i suoi problemi di salute, nel tempo però un altro aspetto della sua vita riaffiorò, molto meglio giustificante anche i problemi di carriera del giovane Schubert. Diceva ad esempio lo scrittore Whilhelm von Chézy nei suoi ricordi:

Purtroppo il suo amore per i piaceri della vita lo condusse a smarrirsi su una strada sbagliata che di solito non ammette ritorno, se non con nefaste conseguenze per la salute.

Si è sempre pensato che questa ed altre osservazioni "en passant" fatte da conoscitori della Vienan del tempo alludessero alla frequentazione di prostitute da parte di SChubert. Ma all'epoca, a Vienna, tutto era considerato strano fuorché un uomo anche sposato avesse il ghiribizzo di rivolgersi all'amore a pagamento. Quindi una certa emarginazione incui venne tenuto SChubert in vita sembrerebbe sproporzionata se questo fosse il "peccato".

SEmbra invece, come ricostruisce Sergio Sablich nel bellissimo L'altro Schubert edito da EDT nel 2002, che Schubert fosse omosessuale e frequentasse una compagnia bohemienne di artisti "indesiderabili socialmente" per i loro gusti sessuali e la loro propensione ai piaceri della vita. La sua stessa convivenza con lo Schober, altro frequentatore di questo gruppo di artisti e scavezzacollo, non fu alla base di amicizia ma di amore sentimentale. Amore che più tardi si estese ad un menage a trois col giovane Schwind, che così scriveva a SChober il 20 gennaio 1824:

Ciò che di più alto esiste sulla terra è l'amore, la bellezza e la saggezza. Tu stesso mi hai scelto perché fossi tuo e di SChubert, e la gioia è stata così grande che mi sembrava di non poterla sostenere. Il dolore mi ha purificato a tal punto che tutto ciò che conta per me è essere il terzo per voi.

Questo spiegherebbe anche il disagio di Beethoven, che pur conoscendo le sue opere ed ammirandole lo incontrò in vita sua forse solo una volta, pur chiedendone sovente notizie ai conoscenti comuni.

Aldilà dei pruriti moralistici che possa scatenare oggi questa evidenza (pruriti moralistici che io non condivido affatto, essendo in genere amore e sentimento strade molto più complesse di quelli che la morale comune ci indica) la vita di Schubert sembra con gli occhi di oggi essere la vita di un ipersensibile omosessuale che nella Vienna del suo tempo invece di reprimersi e redimersi con un matrimonio di facciata, rinunciò al consenso sociale per vivere una vita nel ghetto che la sua città permetteva a quelli come lui.

In quest'ottica, a mio parere, una sorte ben più triste di quella che la bibliografia classica e perbenista diffonde. Ma si sa, Vienna è stata città sempre molto puritana e perbenista, piccolo borghese se vogliamo, che ha saputo ben sfruttare post mortem l'immagine dei musicisti che le hanno portato lustro; pensiamo anche a Mozart che vi morì in miseria quando ormai tutti i suoi concittadini, dopo averlo elogiato come grande compositore nei primi anni viennesi, cominciarono poi annoiati e sazi dai suoi numerosi concerti (e scandalizzati dalle sue opere) ad evitarlo oculatamente, e ad escluderlo dai loro salotti. Ma questa è una mia nota cinica che credo vorrete perdonarmi....

Invito tutti coloro che amano SChubert, invece, a leggere il breve libro di Sablich.

Ciao!

Ma come mai Richter mi era sfuggito?

Che vergogna, con tutto il pianoforte che ho suonato... Sara' stato un virus...

Perché è il bello della vita: non si finisce mai di imparare e di scoprire sempre cose nuove, a volte bellissime come questa...

Ma questa e' grossa...

AIUTATEMI!!! Mi sta rivenendo voglia di mettere le mani sul pianoforte!!!

Ti dico una cosa terribile LUca.... da quando mi sono innamorato del pianoforte..... la musica lirica per me è passata in seconda scelta...

Non è terribile per un amante della lirica come me?