Koetsu chiude i battenti....

Nimalone65 ha scritto:...Fanno eccezione pochi brand dell’alta moda francese ed italiana ...

si, quelli che si fanno fare le borsette da cinesi schiavizzati alle porte di Milano pagandole poche decinedi euro e poi le rivendono in Monte Napoleone, che è sempre a Milano qundi con catena distribuzione mooolto corta, a 1000 o più

Edmond ha scritto:Giovane è una parola davvero grossa, essendo prossimo al pensionamento... 

Ma se mi dici tu quali siano i passi, io mi fido assolutamente, anche se, magari, rileverò sensazioni differenti.

La catena Denon cosa prevede nel tuo setup? Escluso gira, braccio e pre phono, che  non vorrei acquistare per una sola testina... SUT Audio Tekné 4818 e Auditorium 23?

Prendi un braccio Ortofon 309 o 3012r Sme , mat e step up Auditorium 23 , phono ria a valvole da 37/40 db , peso totale testina+ headshell di 27/28 g almeno , cavi phono Auditorium 23 , loro utilizzavano Riaa Shindo e giradischi platine Verdier , amplificazione Verdier o Shindoo Hiraga SE300b , diffusori  onken , petite onken con Altec 414 e Tad td 2001 sarebbe il riferimento più accessibile per costi e dimensioni 

Quella del mio setup riguarda la Denon 103r , allora inesistente ,ed assemblata passo passo cercando di riutilizzare ad altri scopi i componenti mantenuti .  quella indicata era relativa alla Denon 103 dell’epoca 40 ohm . Il braccio deve , come ben sai avere una buona massa efficace Ikeda FR64/66  anche in versione FX , Schick , Micro 505L possono andar bene ugualmente . Restano preferibili bracci dinamici . MAT , step Up , braccio e cavi influiscono troppo sul suono perché siano troppo diversi . Se utilizzi un cavo Valhalla , magari pure superiore in termini di qualità tecnica assoluta o amplificazione che non preveda triodi , non fai più quel gioco , diventa il tuo gioco . Al tempo e dovrebbe essere così anche oggi lo scopo era assemblare un setup che rispondesse a criteri d’ascolto non tecnico/teorici  riferibili ad ascolti live con tutti i limiti connessi ovviamente alle limitazioni ambientali . “La coperta è comunque corta” ma ciò che ascoltiamo è comunque veritiero . Un ampli ed un fono a stato solido non vanno bene , non si può abbassare troppo la qualità .

Massimo ha scritto:

Nimalone65 ha scritto:

Massimo ha scritto:Perchè non si criticano?
Io non ne ho mai avuto una, ma se l'avessi avuta mi sentirei in diritto di elogiare o criticare, certo non denigrare.

Quando si critica , bisogna farlo con cognizione di causa e non mi pare proprio che ciò sia stata espressa . 

Considero il mondo Analogico come la Pasticceria ,in ambito culinario , ha delle regole ben precise , dei dosaggi certi , se si vuole. Preparare un dolce della tradizione . Se si sperimenta diversamente si può giocare con tutto , ma in tal caso non credo si possano sancire giudizi . Così ragiono io . 
......................................................
...................................non erano alla altezza,

Ciao Enrico, sono stato frainteso, ho sempre sognato di avere una Koestu, purtroppo non è alla mia portata.
E' possibile che ci siano persone a cui non piace, forse perchè non era settata nel modo giusto, o il gira, o il braccio non erano alla altezza,
Per fare un'accoppiata perfetta ci vorrebbero tanti soldi, diciamo quasi quanto il costo di un appartamento e credo che pochi possano permetterselo, però resta il fatto che all'ascolto con quello che passava il convento  non è piaciuta e la critica.

La mia non era una critica rivolta a te , anzi , mi hai solo dato l’opportunità di dire come la penso . 

Mai detto che assemblare un setup analogico di una certa qualità sia economico , ci si deve accontentare altrimenti io avrei testina , step up ,cavi phono  e Riaa Kondo . 

Ciò però non mi autorizza a denigrare ciò che non mi posso permettere , come i più a questo mondo . 

lupoal ha scritto:

Nimalone65 ha scritto:...Fanno eccezione pochi brand dell’alta moda francese ed italiana ...

si, quelli che si fanno fare le borsette da cinesi schiavizzati alle porte di Milano pagandole poche decinedi euro e poi le rivendono in Monte Napoleone, che è sempre a Milano qundi con catena distribuzione mooolto corta, a 1000 o più

Non credo che Breguet Vacheron Costantin  abbiano stabilimenti in Cina ne Chanel o Battistoni, magari ti riferisci ad alcuni brand che di italiano oggi portano solo il nome ma di fatto sono di multinazionali straniere .

E comunque la Cina ha tradizioni millenarie nella pruzione di tessuti di altissima qualità , cosa che per certo non si può affermare per le elettroniche hifi .

Massimo ha scritto:

Nimalone65 ha scritto:

Massimo ha scritto:

Nimalone65 ha scritto:

Massimo ha scritto:Perchè non si criticano?
Io non ne ho mai avuto una, ma se l'avessi avuta mi sentirei in diritto di elogiare o criticare, certo non denigrare.

Quando si critica , bisogna farlo con cognizione di causa e non mi pare proprio che ciò sia stata espressa . 

Considero il mondo Analogico come la Pasticceria ,in ambito culinario , ha delle regole ben precise , dei dosaggi certi , se si vuole. Preparare un dolce della tradizione . Se si sperimenta diversamente si può giocare con tutto , ma in tal caso non credo si possano sancire giudizi . Così ragiono io . 
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...................................non erano alla altezza,

Ciao Enrico, sono stato frainteso, ho sempre sognato di avere una Koestu, purtroppo non è alla mia portata.
E' possibile che ci siano persone a cui non piace, forse perchè non era settata nel modo giusto, o il gira, o il braccio non erano alla altezza,
Per fare un'accoppiata perfetta ci vorrebbero tanti soldi, diciamo quasi quanto il costo di un appartamento e credo che pochi possano permetterselo, però resta il fatto che all'ascolto con quello che passava il convento  non è piaciuta e la critica.

La mia non era una critica rivolta a te , anzi , mi hai solo dato l’opportunità di dire come la penso . 

Mai detto che assemblare un setup analogico di una certa qualità sia economico , ci si deve accontentare altrimenti io avrei testina , step up ,cavi phono  e Riaa Kondo . 

Ciò però non mi autorizza a denigrare ciò che non mi posso permettere , come i più a questo mondo . 

Caro Enrico Denigrare non è assolutamente corretto, ma non confondiamolo con la critica che a volte può essere  positiva.

Allora , sembra che alcune Koetsu siano state prodotte durante il periodo di malattia del patron , con magneti in neodimio e non in samario/cobalto , la qual cosa avrebbe determinato un’abbassamento sostanziale della qualità , ma pure dei costi di produzione e di vendita . Ciò riguarderebbe alcune Black ed alcune Red fine serie . Queste ultime veniva vendute con costi di circa il 40% inferiore alla normale produzione e smerciate da negozianti non autorizzati . A far ciò sarebbero stati i lavoranti di Koetsu incapaci di reperire i magneti tradizionali . La mia l’ho acquistata con magneti tradizionali in samario/cobalto , consapevole che giravano delle testine false a metà 

Ciò però a mio modo di vedere nulla togli ai moltissimi meriti di un marchio come Koetsu ed al suo ricordo ormai , che deve restare integro per la moltitudine di belle ed uniche sensazioni che quelle testine ci hanno regalato nel corso di quasi mezzo secolo .

Grazie Enrico, sei stato molto esaustivo. Ho capito che sono troppo lontano per poter prendere una linea di avvicinamento... ma grazie ancora.

Edmond ha scritto:Grazie Enrico, sei stato molto esaustivo. Ho capito che sono troppo lontano per poter prendere una linea di avvicinamento... ma grazie ancora.

Si può giocare in tanti modi con soddisfazione .

Nimalone65 ha scritto:Si può giocare in tanti modi con soddisfazione .

Si, certo, ma oggi sono attratto verso altre direzioni rispetto a quella, ad esempio, che hai tracciato.
Testine neutre, ma complete, soprattutto in basso, stadi phono a stato solido precisi ma musicali, amplificazioni a stato solido... Insomma, un po' agli antipodi di quello che mi hai descritto.
Oggi mi trovo bene così...

Edmond ha scritto:

Nimalone65 ha scritto:Si può giocare in tanti modi con soddisfazione .

Si, certo, ma oggi sono attratto verso altre direzioni rispetto a quella, ad esempio, che hai tracciato.
Testine neutre, ma complete, soprattutto in basso, stadi phono a stato solido precisi ma musicali, amplificazioni a stato solido... Insomma, un po' agli antipodi di quello che mi hai descritto.
Oggi mi trovo bene così...

Io preferisco invece ancora godermi il fattore emotivo , sarà che per più di qualche anno ho ascoltato solo con le Transfiguration temper e la Accuphase ac2 …miyajima , shelter , Spu mi intrigano di più. Ho acquistato una Emt TSD15 trovata nuova con la quale devo ancora cominciare a giocare …Pepe direbbe che cerco un suono più pittorico e tu più fotografico 

In definitiva credo che ognuno abbia il suo personalissimo percorso da fare . 

per me koetsu significa sugano padre  
Le testine prodotte nel periodo rappresentato dal figlio Fumihiko erano diverse nei materiali e purtroppo anche  nel suono  
Ho avuto le testine di  entrambi, nelle serie rosewood  e signature
Le koetsu del fondatore hanno un'anima che non ho trovato in quelle del figlio 
quest'ultime erano "perfettine" con un suono piu' moderno e soprattutto piu' esteso in banda alta 
Le koetsu del padre  hanno dei bassi e dei medi nella mia esperienza insuperati e con un delizioso roll off sugli alti 
ovviamente il contorno e' fondamentale: bracci ikeda, shick, fidelity research 64S e 66,  shell adeguati, rigorosamente con step up (un ottimo esempio e' hashimoto)
buoni ascolti!

alanford ha scritto:per me koetsu significa sugano padre  
Le testine prodotte nel periodo rappresentato dal figlio Fumihiko erano diverse nei materiali e purtroppo anche  nel suono  
Ho avuto le testine di  entrambi, nelle serie rosewood  e signature
Le koetsu del fondatore hanno un'anima che non ho trovato in quelle del figlio 
quest'ultime erano "perfettine" con un suono piu' moderno e soprattutto piu' esteso in banda alta 
Le koetsu del padre  hanno dei bassi e dei medi nella mia esperienza insuperati e con un delizioso roll off sugli alti 
ovviamente il contorno e' fondamentale: bracci ikeda, shick, fidelity research 64S e 66,  shell adeguati, rigorosamente con step up (un ottimo esempio e' hashimoto)
buoni ascolti!

Probabilmente è vero quello che affermi , ma credo che in parte giochino un ruolo importante anche gli step up e i cavi utilizzati, in special modo quello phono . 
E’ una cosa che ho sperimentato di persona pochissimo tempo fa . L’utilizzo del trasformatore Ortofon con il cavo phono Ortofon in argento , non mi ricundecevs al suono Koetsu , poi sostituendoli con cavi e trasformatori Audio Tekne , il suono Koetsu e’ riuscito . 

50 anni fa di cavi non ne giravano tanti come oggi ed in Jap i grandi sistemi utilizzavano in primis AT e AN , se poi ci aggiungiamo il suono di un buon phono mm a valvole rispetto quello di un buon phono a stato solido , forse molte delle differenze sono riferibili più a come è composto l’impianto che ad una reale evoluzione delle testine , che inevitabilmente cambia in 50 anni , almeno un po’.

Francamente un po’ in tutto il mondo hifi ritengo che oggi si ascolti un suono più chiaro e aperto , non necessariamente , anzi quasi mai più realistico . Personalmente sono costretto a ricercare molti componenti hifi fra quelli prodotti fino agli inizi degli anni 2000 

E’ ad esempio da qualche mese che ho acquistato un preampli AGI511 ( ogni tanto mi capita di giocare con oggetti a Stato Solido  ) ed a me appare di una trasparenza e di un realismo davvero da primato . Acquistato per l’eccellente phono MM che possiede , mi sta conquistando il suo suono linea , non mi accadeva dal tempo dell’AN M7 e del Audio Research Ref one .

Grandissimo pre l'AGI 511...

Edmond ha scritto:Grandissimo pre l'AGI 511...

A me sta piacendo molto . Poi suona in modo veramente diverso se si tiene o si toglie il coperchio , se lo si appoggia o meno sui cubetti di ebano e se questi vengono appoggiati su Fellini/gommini morbidi . 

Considera che il mio è intonso e non ha subito alcuna modifica , ms realmente mi ha fatto pensare che alla fine degli anni 90’ tutto quello che l’hifi poteva dare , l’aveva già dato .