Elcaset ha scritto:.............
2 domande
-Perchè alcuni marchi indicano sul retro dei loro amplificatori il consumo max in Watt mentre altri in VA, se non sono esattamente la stessa cosa?
beh, e' un po' complesso da spiegare partendo da zero. diciamo che la potenza come la intende l'omino della strada (V*I) e' un qualcosa che esiste solo in casi molto particolari, V e I costanti (o molto lentamente variabili) nel tempo e carico resistivo (o con componente reattiva trascurabile in funzione della variazione lenta di V e I)
nelle situazioni che ci interessano invece si parla di potenza attiva e reattiva. lasciamo stare le definizioni precise (si possono trovare qui http://it.wikipedia.org/wiki/Potenza_%28elettrotecnica%29) e diciamo semplicemente che la potenza attiva, tipicamene indicata in W, e' quella che viene "usata" effettivamente a regime dal circuito, ed e' quindi quella che interessa da un punto di vista di assorbimento di una macchina elettrica.
viene definita in ambito sinusoidale (apro parentesi: questo e' un modello ultrasemplificato, non esiste nella realta' dei fatti un regime perfettamente sin, basta dare una occhiata con un oscilloscopio alla rete... per questo ogni tanto sorrido quando sento dire o leggo scrivere di verita' assolute tipo W=V*I o anche V=R*I et similia...chiusa parentesi) come Veff*Ieff*cosphi che altro non e' che la media su un periodo della potenza istante per istante (che invece, per definizione, e' sempre pari a V(t)*I(t) ) e phi e' lo sfasamento tensione corrente.
su un carico resistivo (o reattivo nel caso di regime sin a frequenza lenta nell'accezione di cui sopra) phi e' zero e quindi torna la classica, rilassante, certa e ultranota V*I (che in un regime sin e' Veff*Ieff perche' in questo caso la potenza e' sempre una media su un periodo) cioe' W=VA, per cui non ci sono probs.
la potenza inicata in VA invece include anche la parte "nascosta", cioe' quella che non risulterebbe dalla misura (ad esempio) del lavoro fatto dalla macchina elettrica, ma che deve comunque essere "gestita" dalla rete (in termini ad esempio di capacita' dei rele' o dei cavi). c'e' da dire che molto spesso i circuiti di ingresso di molte apparecchiature da collegare alla rete sono compensati in fase, per cui phi e' maggiore di 0.99 e quindi trascurabile. in generale pero' VA>W, cioe' la potenza "mediamente usabile" dalla macchina e' inferiore alla potenza scambiata con la rete.
cio' detto, la indicazione piu' corretta per un carico da attaccare ad una rete in regime sin e' sicuramente il VA. perche' allora si indica anche (o solo) il W? perche' e' di piu' immediata comprensione (prova un po' a spiegare all'omino medio della strada il concetto di potenza reattiva...) e soprattutto perche' e' direttamente relazionabile con i nostri contatori
Elcaset ha scritto:
-Spesso si parla di amplificatori ad alta corrente, sottintendendo con questo la bontà del prodotto. Al di la del marketing, da quale misura dichiarata e/o da quali accorgimenti progettuali (trasformatore, dispositivi finali, condensatori, etc.) si evince che l'ampli prescelto è ad alta corrente?
purtroppo e' IMHO sostanzialmente impossibile capire senza una misura di CCL questa cosa. ci sono pero' delle buone indicazioni che a vista possono indirizzare almeno una prima sgrossatura.
1. capacita' del trafo. se un ampli e' dichiarato 100W+100W, allora (assumendo VA=W per semplicita') mi aspetto un trafo da ALMENO 800VA se voglio avere qualche chance di pilotare a 2 ohm.... in realta' poi questo valore dovra' essere relazionato alla efficenza dell'ampli, per cui se parliamo di AB gli 800VA dovranno diventare circa 1000VA. se parliamo di A...non te lo dico neppure da quanto dovrebbe essere un trafo in grado di pilotare a 100W in classe A un diff da 2 ohm..... (ovviamewnte e' irrealistico, per come sono fatti il 90% dei classe A - tranne Pass - sotto gli 8 ohm commutano in AB per larghissima parte della potenza....)
2. numero dei dispositivi di uscita. piu' e' alto, minore sara' la resistenza di chiusura, maggiore la corrente erogabile dall'ampli.
3. numero dei ponti. mai visto l'interno di un finale Spectral?
viceversa i condensatori rappresentano solo un "accorgimento" per garantire corrente nel momento del picco, ma in regime stazionario non servono a nulla. sicuramente pero' un bel cond da un bel po' di mF aiuta a "coprire" un trafo un po' "deboluccio", almeno temporaneamente.