Da Angelo de mattia Dom Gen 28, 2024 9:37 pm
Dopo 100 ore di rodaggio e finalmente tutte le potenzialità della Spirit Torino Centauri si sono espresse.
Scusatemi per il mio inglese, cercherò di scrivere nel modo più corretto e semplice possibile.
Cosa dire di questa cuffia? È la prima cuffia planare della Spirit Torino.
La Centauri, come tutte le cuffie della Spirit Torino, è stata progettata da Andrea Ricci che ritengo un innovatore nel campo delle cuffie.
Andrea Ricci si è avvalso di molti musicisti e direttori d’orchestra che hanno permesso, attraverso la loro esperienza, di poter arrivare a risultati d’ascolto di livello eccelso.
È una cuffia moderna e nello stesso tempo, appena la prendi in mano, comprendi anche la sua natura artigianale.
Mi piace molto la contrapposizione tra acciaio dell’archetto e il legno opaco delle coppe.
È una cuffia molto comoda e relativamente leggera. Ho passato molte ore con la Centauri in testa e non mai avuto alcun problema.
L’archetto è di acciaio e permette, avendo una memoria, di modificare la sua forma così da avere una calzata perfetta. Ha dei pad molto comodi che non danno alcun fastidio alle orecchie.
Una particolarità unica della Centauri è quella di poter modificare la potenza della gamma bassa attraverso un elemento chiamato “Ventilation Pad System”.
Spostando il pad (magnetico) a sinistra o a destra, si potrà chiudere o aprire un’apertura che modificherà la gamma bassa di + o – 3dB.
(ho postato un’immagine che spiega il funzionamento).
Altra cosa da sapere è che le Centauri è una cuffia che ha la possibilità di ricevere un upgrade nel momento in cui verrà modificata qualche sua parte. Questo è molto importante perché per diverso tempo potremo avere sempre una nuova versione della cuffia.
La cosa più importante però è sapere come questa cuffia suona.
Posso dirvi senza alcun problema che questa cuffia suona meravigliosamente.
L’ho provata con il DAC Gustard A26 e con l’amplificatore a valvole Fezz Omega Lupi. Queste elettroniche creano un bel connubio con la Centauri. Sono però convinto che con un’amplificatore a stato solido, la Centauri potrà ancora migliorare. Anche se è una cuffia molto semplice da pilotare, aumentando la qualità delle elettroniche, la Centauri migliorerà in maniera esponenziale.
Non riesco ad immaginare quali possano essere i limiti di questa cuffia!
Amo la sua naturalezza. La gamma sonora è omogenea e nessuna frequenza sovrasta le altre.
I bassi sono corposi, precisi e veloci. La gamma media è forse l’elemento che permette a questa cuffia di riprodurre le voci in maniera magnifica e naturale.
Ci sono dei passaggi sonori così belli che mi hanno emozionato. Ascoltando Norah Jones sembrava di averla davanti a me.
La gamma alta non è mai fastidiosa e permette una perfetta esecuzione di ogni genere musicale.
Ascoltando “The Köln Concert di Keith Jarrett” non ho potuto non emozionarmi della meravigliosa resa sonora.
Non è una cuffia super dettagliata e questo è un elemento che mi piace molto. Il dettaglio è presente e permette di sentire infinite sfumature sonore ma nello stesso tempo rimane totalmente naturale.
È una cuffia che non ha artifici e riproduce perfettamente tutto a discapito di registrazioni mediocri dove metterà in evidenza tutti i difetti.
Una cosa che è impressionante nella centauri è il palcoscenico grandissimo e perfetto. Ogni strumento è collocato nel posto giusto e perfettamente distinguibile… Un’esperienza molto molto bella.
le ho confrontare con le Meze 109, le Empyrean e le Arya. Ho cercato di essere sempre sincero con me stesso, provando e riprovando e cercando di comprendere attraverso i modi inusuali che conosco.
Le 109 pro, le Empyrean e le Arya sono cuffie che amo per il suono che ti donano.
Ad ogni singolo brano le ho confrontare e sto continuando a farlo e continuerò a farlo con le Centauri. Cercando di "sentire" quello che ogni cuffia mi "restituiva"
La 109 ha un suono dinamico frizzante, sembra un adolescente che pensa di essere un uomo maturo. Il suo suono mi piace tanto proprio per questa caratteristica. Alcuni dicono sia un po' carente nei bassi ma per la sua natura, e per il mio sentire, la ritengo equilibrata in quel range. Ha degli alti molto squillanti che spesso ti entrano un po' nel cervello. Ad esempio in una registrazione dal vivo di hotel California, quando arrivano gli applausi devo abbassare di molto il volume perché il suono diventa invadente, oppure nella colonna sonora di Dune, ad un ascolto solo con la 109 tutto sembra perfetto e limpido, ma in realtà le frequenze alte vengono sparate un po' troppo, oppure in "the Köln Concert" alcune note di Jarrett diventano un po' buca timpano. Mettendo la Centauri tutto questo sparisce e, per il mio modo di ascoltare musica, viene tutto riportato nella naturalezza del brano avendo in più anche un suono più avvolgente come se ci fosse qualcosa che unisce l'intera esecuzione musicale.
Con le Empyrean invece la cose cambiano, secondo me, quasi radicalmente.
L'Empyrean è una cuffia da caminetto acceso, copertina e tisana ai frutti rossi. Suadente, avvolgente e musicale. A lei non gliene frega nulla della frizzantezza perché lei è una distributrice di coccole. Non ha interesse al dettaglio, alla dinamicità, alla velocità ma questa sua personalità mi affascina e molto. Ascoltandola a confronto con la Centauri ho notato che la centauri ha tutto questo con una definizione maggiore, con una migliore apertura nei medi e medio alti dove le voci e alcuni strumenti fanno da padroni. La riproduzioni delle voci nella Centauri, per me, è ottima.
Per ritornare al confronto con l'Empyrean, anche con la Centauri potresti tranquillamente metterti davanti al fuoco con copertina e tisana, ma allo stesso tempo potresti anche metterti in maglietta e fare una passeggiata nei prati, o correre e tanto altro...
L'Arya ricorda molto la Centauri ma è più eterea. Il dettaglio è simile. Se ascolti l'Arya pensi... Favolosa, ma dopo aver ascoltato la Centauri ho sempre pensato, in ogni brano ascoltato, bella l'Arya ma le manca qualcosa.
In conclusione, per me queste cuffie non sono inferiori alla Centauri ma semplicemente diverse. A un sentire, più intimo, la Centauri per me, dona quello che più ho sempre sperato in una cuffia. La naturalezza... Ma come ripeto è solo un mio sentire, che potrebbe non incontrare le preferenze di un'altra persona.
C’è una cosa però che non mi ha soddisfatto molto, ma è un mio gusto personale.
Il travel case … mi sarei aspettato, visti i materiali della cuffia, un travel case in legno con accorgimenti all’interno più precisi. Non sono rimasto impressionato dal travel case in plastica e dell’allestimento interno non adeguato al valore della cuffia. Spero che Spirit Torino possa risolvere questo piccolo inconveniente.